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Monte Rotondo (monti Sibillini) (n. 44)

Tipo: MTB

Trebbio-Fiastra-Acquacanina- Rifugio del Fargno – Piani di Pao - Fiastra
Proposto da
paolo di Castelplanio (AN)
Parco
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Località
Fiastra- Pintura di Bolognola
Regione
Marche
- 50 - 1314 - h 4:0
difficoltà

tipologia

Trebbio (vicino Fiastra)

asfalto 50%
strada bianca 50%

Descrizione

Dall'abitato di Trebbio (756 m), sede del Comune di Fiastra, si scende verso il lago e si prosegue per Acquacanina, fino a trovare il bivio (750 m) in cui una strada sulla sinistra subito prima di una fonte sale verso monte. Si prosegue così attraversando i Prati di Ragnolo (1500 m) fino a giungere al bivio sul valico di S.ta Maria Maddalena (1457 m). Proseguendo, sulla strada di destra, si scende fino alla frazione di Pintura di Bolognola (1367 m). Si prosegue quindi in salita fino alla Forcella del Fargno (1811 m), dove è situato un rifugio. Da qui si prosegue lungo la strada sterrata fino a un bivio nei pressi dei Piani di Pao (1595 m) da dove si prende la carrareccia di destra che raggiunge il M. Coglia (1400 m) e che poi, mediante una serie di tornanti in discesa, ci permette di ritornare, senza fatica, a Fiastra.

Note

L'ambiente: le praterie dei narcisi e delle coturnici Questo itinerario, che parte dai paesi di Fiastra e Acquacanina, sale in quota e attraversa quasi per intero le verdi praterie montane che fanno da cornice all'alta valle del Fiastrone. Si tratta di praterie secondarie, cioè create dall'uomo per ricavare pascoli laddove un tempo erano presenti estese faggete. Il ritrovamento di diversi reperti archeologici testimonia che la presenza umana nel territorio di Fiastra risale al neolitico, mentre il nome deriverebbe dal vocabolo tedesco ‘flatsch’, cioè valle, probabilmente attribuito dai Goti che, intorno al 400, dominarono a lungo la zona. L'abitato di Trebbio (sede del Comune di Piastra) è dominato dalla chiesa di S. Paolo e dai ruderi del Castra m Flastrae, un complesso di edifici protetti da torri e mura perimetrali risalente all'XI secolo. Nel corso dei secoli tale complesso è appartenuto a diverse famiglie nobiliari, tra le quali i Magalotti, i Varano e gli Sforza. Nel territorio di Acquacanina, il Comune più piccolo delle Marche, sono inoltre situati i ruderi del castello costruito dai Varano nel XIV secolo e ['Abbazia di S.ta Maria di Rio Sacro (XI sec.).
I Prati di Ragnolo ricoprono invece gli omonimi altipiani a quote comprese tra 1300 e 1500 metri. Qui è facile osservare le allodole e i gheppi, questi ultimi immobili a
mezz'aria nella caratteristica posizione detta "a spirito santo", che consente loro di scrutare il terreno in cerca di piccole prede. La particolare gestione di questi "prati-pascoli", consistente in sfalci 2 periodici, contribuisce a mantenere una elevata produttività di foraggio, come il trifoglio e la lupinella, e una considerevole ricchezza di specie floristiche. Tra i fiori che colorano i prati
di Ragnolo in primavera ricordiamo il narciso dei poeti, ['orchidea sambucina, ['eliantemo, la genziana maggiore, la peonia officinale e la viola d'Eugenia, endemica dell'Appennino
centro-meridionale. Le affilate creste dei Sibillini (M. Priora, Pizzo Tré Vescovi, Monte Rotondo) interrompono bruscamente, verso sud, le ampie distese verdi dei prati.
Alla Forcella del Fargno, a 1811 metri di quota, ci si affaccia invece sulla Val di Panico, vistosamente modellata da fenomeni glaciali (morene) e carsici (doline) e sovrastata dall'imponente parete rocciosa del Monte Bove Nord (2113 m).
Qui sono comuni il gracchio corallino, il culbianco e il fringuello alpino, ma è possibile avvistare, con un po' di fortuna, anche ['aquila reale. Aggirati i fianchi meridionali brulli e scoscesi del M. Rotondo (2102 m) e Croce di M. Rotondo (1926 m), che dominano la valle dell'Ussita, si piega a nord attraversando le praterie dei Piani di Pao, Pian Terrena e Pian del Capriolo, "appese" sopra la selvaggia valle del Rio Sacro. Sui prati più freschi compaiono in primavera le candide fioriture del narciso dei poeti; l'area è inoltre frequentata dalla coturnice, un galliforme d'alta montagna ormai raro sull'Appennino. La discesa dal M. Coglia verso Fiastra offre infine ampi panorami sul lago del Fiastrone, creato negli anni '50 per la produzione di energia idro-elettrica, e sulle fertili colline di Camerino, adagiate tra duemorbide dorsali montuose.

(la descrizione dell’itinerario è stata tratta dal libro Pedalando nel parco, edito dal Parco Nazionale dei Monti Sibilini)

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Percorso il

14-07-2007 - vedi foto