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Il Danubio da Passau a Vienna (n. 4)
Passau - Inzell - Linz - Grein - Melk - Vienna
inserito da
paolo di castelplanio (an)
nazione
Austria
periodo del viaggio
dal 14 al 20 agosto 2005
durata (giorni)
7
da
Linz
a
Grein
km
65

16-08-2005 (3)

Racconto
Cronaca, a cura di Paolo U.
La notte è piovuto sempre: tutti ce ne siamo accorti; abbiamo dunque dormito con una certa apprensione ma con la speranza che il cielo si ‘sfogasse’ la notte. Speranza vana: la mattina continua a piovere seriamente.
E’ con preoccupazione che facciamo colazione; da una parte del gruppo emerge la proposta di proseguire, per quel giorno, in treno.
Cristiana, senza la minima esitazione, fa una contro-proposta: dividiamoci! Chi se la sente prosegue in bici, gli altri in treno. Proposta subito accolta! Anzi! Molti di coloro che avevano optato per il treno scelgono poi di proseguire coraggiosamente in bici (in fondo è una sfida!) e solo in 5-6 prenderanno il treno, fra cui Silvia U. (9 anni, bici propria); la ‘poveretta’ (una delle più contente di fare il viaggio in bici e quest’anno per la prima volta con bici propria) infatti si alza seria e con mal di pancia e, poco dopo, vomita.
La preparazione per la partenza è piuttosto lunga: oltre a caricare le bici dobbiamo preparaci per affrontare una pioggia persistente! Per il bagaglio utilizziamo grandi quantità di sacchi per l’immondizia che dobbiamo accuratamente assicurare con lacci, elastici, ecc…Per noi mantelle (solo in pochi kw) e per le nostre scarpe provvidenziali gambaletti di plastica trasparente da indossare sopra le scarpe (di quelli che vengono utilizzati negli allevamenti avicoli, avuti grazie ad una amica dipendente di una nota industria avicola).
Si parte sotto una fitta pioggia: attraversiamo Linz con il rammarico di non averla potuta visitare; nella piazza era allestito un palco nel quale, se non avesse piovuto, ci sarebbero sicuramente stati spettacoli legati al ferragosto. Inoltre nella periferia di Linz osserviamo parchi giochi, laghetti balenabili…insomma attrazioni verso le quali non avremmo saputo resistere in caso di bel tempo!
Ma non abbiamo altra scelta che proseguire sotto l’acqua; la meta della mattinata è Mathausen con visita al lager. Mentre il gruppo si ferma a fare spesa per pranzo e poi raggiunge il lager (gli ultimi due km hanno una salita piuttosto impegnativa) io proseguo verso la stazione ferroviaria di Mathausen dove, alle 11, arriverà il treno da Linz.
In stazione mi ricongiungo con il gruppo del treno; Silvia non sta ancora bene…anzi! Sembra avere un po’ di febbre. Per cui si fermerà in un bar di Mathausen insieme alla mamma e ad altri amici che non hanno voglia di visitare il lager.
Io, insieme a Roberta e Francesca ritorno al lager (5 km dalla stazione di Mathausen) dove ritrovo il resto del gruppo.
Visitiamo il campo di concentramento con la malinconia che solo un posto così può ispirare e infreddoliti. Procedendo con la pioggia il problema non è quando si pedala ma quando ci si ferma! Quel bagnato che inevitabilmente hai addosso ti fa sentire ancora più freddo!
Dopo la visita scendiamo a Mathausen e ci ricongiungiamo con gli altri.
Mangiamo riparandoci sotto l’ombrellone di un bar (il cui scopo era, veramente, di riparare dal sole). Poi, sempre più infreddoliti, decidiamo di entrare e prendere qualcosa di caldo (cioccolato, thé, ecc…).
Silvia continua a non essere in forma. Anche Simonetta (7 anni) dice di avere mal di pancia! Sua madre la rimprovera ‘Tu devi sempre fare quello che fa Silvia…non è possibile…non stai mai male!!’ …solo che al termine del rimprovero, Simona vomita abbondantemente sul tavolo e sul pavimento del bar!!! … ovviamente la sua non era emulazione…stava proprio male!!
Fortunatamente continua a piovere e in diversi decidono di riprendere il treno fino a Grein, portando così anche le ammalate Silvia e Simona.
L’appuntamento è alla stazione di Grein.
E’ qui che ci ritroviamo: Silvia e Simona stanno dormendo sulla panca della sala d’aspetto (sotto una tettoia all’aperto) … ma, risvegliatesi, stanno già meglio!
Quindi raggiungiamo l’hotel presso il quale contattare la nostra pensione di montagna! Avevo infatti prenotato questa struttura a due km dal paese in montagna! Ma la signora che la gestisce mi aveva assicurato che ci avrebbe trasportato con l’auto facendoci lasciare le bici presso l’albergo di una sua amica.
Solo io Carlo e Alberto (giovani forti!) andiamo in bici: infatti c’è sì salita ma si tratta solamente di due km!
La pensione è stupenda: a Gianni ricorderà, nostalgicamente, le sue montagne vicentine! Prati, pascoli, boschi, verde intenso!
La gasthof è gestita da una signora ultra 70-enne ma in ottima forma insieme al marito 80-enne.
Ci mostra subito con orgoglio le camere, tutte molto accoglienti, con i letti corredati di pesanti copriletto (visto il clima…); siamo gli unici ospiti: anzi, non bastando le camere, la signora ha utilizzato anche un bellissimo chalet in legno di fronte casa dove si sono sistemate le ragazze.
Siamo contentissimi della sistemazione…oltretutto dopo l’acqua ed il freddo della giornata una sistemazione così accogliente ci voleva proprio!
Ceniamo con canederli di carne e patate e poi rimaniamo un po’ a chiacchierare insieme alla signora nella sala da pranzo.
Poi tutti sotto le calde coperte…sperando di risvegliarci con il sole!
(Gasthof Wurzerrgut - 0043 7268-456 - € 22 pernottamento + prima colazione - € 6 cena. Indicatami da Gasthof Annibad 07267-252 il cui gestore parla italiano).

Appunti di Paolo D.
E dopo una giornata di pioggia battente, dalle 7 – ora della sveglia – alle attuali ore 22 – ora di nanna –, alternata a tratti da brevi interruzioni che ci facevano sperare in una tregua duratura… eccoci sotto a dei morbidi, colorati e caldissimi piumoni in una delle più belle Gasthof austriache, a Grein, un ridente – quando c’è il sole – paesino tra Linz e Melk. La giornata è stata davvero travagliata non solo per il maltempo, ma per la febbre, il vomito e il malessere che ha preso specialmente Silvia Urbani e Simona, ma non solo, costrette a procedere a tratti in treno. La resistenza e la tenacia del gruppo comunque non solo non sono state intaccate, ma addirittura ne sono uscite rafforzate e l’accoglienza e il calore di questo alloggio, assieme alla bontà della cena, hanno coronato gli sforzi e la volontà di continuare di tutti.