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Terre Mutate Amatrice Aquila (n. 51)
Amatrice, Campotosto Mascioni, Collebrincioni, Aquila
Località
Terre mutate
Regione
Lazio, Abruzzo
Lunghezza:
km
70
Dislivello (salita):
m:
2000
- h 25:0
difficoltà

medio
tipologia


Amatrice

Aquila

Percorso il giorno
17-04-2022
mappa non disponibile
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Descrizione

Vedi programma del viaggio



Premessa

Le tappe scelte concludono il cammino delle terre mutate, del quale abbiamo percorso il tratto Norcia Amatrice nell’aprile del 2019 (vedi https://www.vadoinbici.com/it/trek.php?id=45). Scelgo il periodo pasquale per le temperature più miti. Per il meteo siamo stati molto fortunati: temperature alte, con scottature dovute alle lunghe ore di esposizione al sole, cielo sereno: i colori verde e azzurro hanno riempito le vedute su stupendi panorami montani. Ancora non ci sono camminatori ed il nostro numeroso gruppo riesce a trovare posto per i pernottamenti senza grandi difficoltà. Come consiglia la guida, conviene seguire le tracce gps. Non sempre i percorsi sono segnalati.



Mercoledì 13 aprile 2022. Prima tappa: da Amatrice a Campotosto (vicinanze)

Iniziamo il cammino verso le 9.15, dopo aver parcheggiato le auto vicino ad un centro commerciale nel quale alcuni approfittano per acquistare panini; abbiamo raggiunto Amatrice con 5 auto in modo autonomo e con percorsi diversi. Amatrice, praticamente rasa al suolo da terremoto, è uno dei paesaggi più tristi di queste belle terre. Nelle prime salite il gruppo si “sgrana”; siamo in tanti (21) con diversi passi e preparazioni fisiche. Ci ricompattiamo verso le 13 in un tratto montano nel quale decidiamo di consumare il pranzo al sacco; ripartiti, raggiungiamo quota 1550 metri per poi ridiscendere lentamente; si inizia a vedere qualche scorcio sul lago di Campotosto; verso le 15,00 siamo a Campotosto; all’ingresso del paese, o meglio di ciò che resta del paese dopo il terremoto, troviamo una fonte di acqua fresca e ne approfittiamo per farne scorta. Ci fermiamo nella piazzetta dove troviamo anche un bar per prendere qualche caffè e per qualche bevuta extra. Balliamo? Dice qualcuno. Prontamente Adriano sistema l’altoparlante portatile e ricerca in rete i brani che sappiamo danzare, sempre comunque guidati dalla maestra Lorena. La piazzetta è assolata; fa molto caldo e con le danze facciamo una bella sudata! Verso le 16 ripartiamo; a Campotosto, dove esiste un’ospitalità diffusa, non ho trovato posto per dormire causa Covid; siamo dunque costretti a percorrere altri 6 km per raggiungere la Pensione Serena (https://www.ristoranteserenacampotosto.it/). La camminata supplementare è comunque bella! Usciti da Campotosto dobbiamo superare un guado; non trovando pietre per passaggi ci mettiamo scalzi. Poi proseguiamo in un bel cammino lungolago; ad un certo punto la traccia, che avevo disagnato al PC su mappe con GPS, non esiste più nel terreno e proseguiamo un po’ a naso superando tratti di siepi, sterpaglie, zone umide riuscendo comunque a ricollegarci alla strada; dopo le 18 raggiungiamo la Pensione; il cielo si è coperto, è uscito un po’ di vento e si è fatto freddo. Ci sistemiamo nelle camere; prima di cena andiamo a fare qualche foto al bel tramonto sul lago. La cena è buona e decisamente abbondante; la signora che gestisce a fine pasto ci confeziona tutta la carne avanzata per non buttarla e consumarla il pranzo del giorno successivo.



Giovedì 14 aprile 2022. Seconda tappa: da Campotosto (vicinanze) a Mascioni

Fatta una bella colazione, alle 8,30 partiamo; il meteo prevede una giornata di sole, e così sarà. Ripercorriamo i 6 km che ci riportano a Campotosto, seguendo una strada diversa che ci evita le sterpaglie; altro guado prima del paese; nei negozietti alimentari di Campotosto facciamo spesa per il pranzo e ripartiamo, salendo sul monte Cardito, per una salita dolce e regolare. Il panorama è stupendo: la vista spazia fra lago, montagne ancora innevate, vallate: ci fermiamo un poco per scattare foto e goderci il bello che ci circonda; siamo felici di questi momenti decisamente rigeneranti; riprendiamo il cammino che resta ancora per un poco in quota e poi scende, sempre su sentiero, fino a raggiungere la strada asfaltata che ci porta a Poggio Cancelli; anche questo è un paese quasi fantasma dove si legge la distruzione del terremoto e l’abbandono; pranziamo in un giardinetto, dividendoci anche la carne avanzata dalla sera prima. Fa caldo ma è bello godersi questo sole primaverile. Verso le 14,30 riprendiamo il cammino; dopo un breve tratto su asfalto si devia su un sentiero che sale, anche in modo abbastanza impegnativo e regolare, fino a portarci sul molte Mascioni; di nuovo in quota con una leggera brezza che attenua il caldo; il paesaggio è sempre bellissimo; ad un certo punto passiamo vicino ad un branco di cavalli al pascolo libero; c’è una pozza d’acqua nella quale alcuni si immergono; inizialmente sono spaventati dal nostro passaggio; ma rimaniamo lì silenziosi e si riavvicinano continuando con i loro bagni: uno spettacolo emozionante! Riprendiamo il cammino con il panorama che continua a offrire vista su monti e lago. Si inizia a scendere verso Mascioni; verso le 16 siamo vicini al paese che si intravede a distanza; decidiamo di fermarci ancora vicino ad un abbeveratoio per goderci questo paesaggio naturale. Ripreso il cammino raggiungiamo Mascioni; alcuni si fermano direttamente al bar per uno spritz, altri raggiungono la locanda Mausonium (https://www.mausonium.it/) dove ho prenotato la mezza pensione. Concludiamo la giornata con un’ottima cena e giochi a carte.



Venerdì 15 aprile 2022. Terza tappa: da Mascioni a Collebrincioni

Ci aspetta la tappa più lunga (quasi 26 km); non incontreremo paesi né negozi e il gestore della locanda ci prepara dei panini. Scattata qualche foto di gruppo, verso le 8,30 partiamo; per un buon tratto camminiamo sulla strada che fiancheggia il lago; nelle su acque perfettamente lisce e immobili si specchia la montagna innevata: che bellezza! Lasciamo l’asfalto seguendo una strada sterrata. Il percorso è molto vario e non sempre evidente; per fortuna abbiamo le tracce GPS. Attraversiamo un campo molto umido (con la pioggia sarebbe stato un pantano!), superiamo, questa volta con un salto, un corso d’acqua e dopo alcuni saliscendi siamo sulla strada asfaltata; poi continuiamo in un lungo tratto che prosegue sulla strada; è una bella strada, veloce, ma fortunatamente poco trafficata. Facciamo una sosta per ricompattarci e rifocillarci. Solo le 11.30 e riprendiamo il cammino; lasciato l’asfalto di inizia a salire su tratto bianco e poi sterrato; superata una vecchia cava si continua a salire; verso le 13, nel recinto di una bella edicola dedicata a San Vincenzo facciamo sosta pranzo. Nelle vicinanze c’è anche un abbeveratoio con acqua fresca. È un posto stupendo; c’è vicino la strada ma non passano auto! Si sta molto bene. Facciamo una breve danza e ripartiamo per un tracciato montano continuamente panoramico! Saliscendi fra monti e valli; l’assenza di boschi ti offre continue viste a distanza! La fatica delle salite è decisamente appagata dalla vista di ciò che ci circonda! Ogni tanto una sosta per ricompattarci ma anche per goderci maggiormente ciò che vediamo. Verso le 18 raggiungiamo Collebrincioni; alcuni dormono nelle strutture dell’Agriturismo Parkeller. altri nel prefabbricato del circolo Arci. Ceniamo insieme al ristorante Parkeller (ottima cena a base di carne). Usciamo dal ristorante con una piacevole serata illuminata dalla luna piena: metterebbe voglia di camminare ancora! Ma la giornata è stata sufficientemente lunga e impegnativa e verso le 23 ci ritiriamo nei nostri alloggi.



Sabato 16 aprile 2022. Quarta tappa: da Collebrincioni a L’Aquila

?Ci svegliamo con un’altra bella giornata di sole. Ognuno fa colazione nei propri alloggi e alle 8 ci incontriamo nella piazzetta della chiesa per iniziare il cammino. I km che ci aspettano sono pochi ma vogliamo lasciarci tempo per la visita de L’Aquila. Ci incamminiamo per un bellissimo sentiero che scende dolcemente in una valle fino al santuario denominato della Madonna Fore; da qui si continua a scendere su una strada bianca. Giunti all’asfalto siamo alla periferia de L’Aquila. Dopo aver camminato per 3 giorni in ambienti naturali e silenziosi, il camminare vicino al traffico di auto non è piacevole. Raggiungiamo il centro della città, che troviamo in buono stato, considerato che fino a pochi anni fa c’erano molte zone rosse transennate e palazzi abbracciati da impalcature! In una via pedonale troviamo una coppia di artisti di strada che suonano brani stile celtico con chitarra e violino. Chiediamo loro un brano ballabile e, alle prime note, la nostra pluriennale esperienza di danza guidata da Lorena ci fa associare il ritmo ad un brano che conosciamo chiamato Chappelloise. Danziamo dunque nella stretta via con i passanti che ci osservano; non potevamo avere un approccio migliore con la città! Raggiungiamo e visitiamo la Cattedrale di San Bernardino. Poi ci trasferiamo in Piazza Duomo dove facciamo la foto di gruppo seduti nel bordo della fontana (senza acqua). Lascio al gruppo un’ora di libertà per eventuali acquisti. Una veloce visita alla Fontana delle 99 cannelle e infine ci troviamo in stazione dove alle 12.35 prendiamo il treno. Non esiste un collegamento diretto per Amatrice. Con il treno andiamo ad Antrodoco e, da qui, alle ore 15 prendiamo un autobus che percorre i 40 km di strada tortuosa fino ad Amatrice con oltre un’ora di percorrenza. Raggiunte le auto, fatta ancora qualche spesetta ad Amatrice, rientriamo a casa con percorsi diversi. Siamo felici delle belle giornate vissute in cammino!



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