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Via Francigena: da Montefiascone a Roma (n. 29)
Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri, Campagnano, Formello, La Storta, Roma
Località
Via Francigena - Lazio
Regione
Lazio
Lunghezza:
km
120
Dislivello (salita):
m:
1500
- h 35:0
difficoltà

facile
tipologia


Montefiascone

Roma

Percorso il giorno
26-03-2016
mappa non disponibile
vedi foto

Descrizione

?Note



Conclusione della via Francigena in 5 giorni, da Montefiascone a Viterbo, saltando la tappa Vetralla-Sutri (fatta in auto). Dislivello e tempi riportati sono molto approssimativi ma si possono rilevare con precisione dalle tracce GSP presenti nel sito ufficiale della Via Francigena (vedi link nel programma di viaggio). 



Racconto



Martedì 22 marzo

Partiti puntualmente alle 5,30 da Castelplanio, alle 8,30 iniziamo il cammino da Montefiascone. Risaliamo nella parte alta del paese, il Castello, per riprendere il cammino dal punto in cui eravamo arrivati il 29 dicembre 2015. La giornata è soleggiata e si gode di una bella veduta sul lago di Bolsena. Il tracciato si allontana da Montefiascone in discesa e, arrivati in basso, si percorre il vecchio tracciato lastricato della Cassia antica. Si procede per belle campagne. A d 8 km da Viterbo passiamo davanti al parco termale Il Bagnaccio http://www.ilbagnaccio.it/; è dotato di 5 vasche con acqua termale calda. Entriamo (€ 5 a persona come contributo per l’associazione che cura il parco) e ci rilassiamo nelle calde acque delle vasche. Pranziamo in uno dei tavoli disponibili nel parco e riprendiamo il cammino verso le 14. In un paio d’ore raggiungiamo Viterbo. Gabriele recupererà l’auto a Montefiascone e gli altri girano per la cittadina. Pernottamento nell’unica camerata del convento dei Frati Cappuccini; oltre a noi 4 sono presenti tre ragazzi che percorrono la Francigena in bici ed altre 2 persone: tanta “umanità” in un piccolo spazio con un unico bagno. Facciamo cena in un locale convenzionato con i pellegrini dove con € 10 si può fare un buon pasto completo.



Mercoledì 23 marzo

La mattina si preannuncia fredda e ventosa.

Fatta una breve visita al Duomo di Viterbo, in auto raggiungiamo Vetralla (dobbiamo saltare la tappa Viterbo-Vetralla per essere a Roma sabato). Fatta colazione in un bar di Vetralla iniziamo il cammino. La giornata ha temperature decisamente più basse del giorno precedente e sarà caratterizzata da un forte vento. Il percorso inizia su asfalto ma dopo pochi km, superato un passaggio a livello, si entra in un parco. Da qui il percorso fino a Sutri sarà molto bello per l’alternarsi di boschi, belle campagne con piantagioni di noccioli, Capranica con il suo bel centro storico e un bel tratto umido che fiancheggia un corso d’acqua. Poco prima di Sutri abbiamo scelto il tracciato alternativo che passa per le tombe etrusche e le tagliate nel tufo. Passaggio all’anfiteatro, visita al parco della villa e salita a Sutri. Qui ci ristoriamo entrando in un forno che ha una ricca produzione di dolci e pizze salate.

Per il pernottamento abbiamo scelto le suore dell’Oasi di pace http://www.oasidipace.it/index.php; si trova a 3 km da Sutri ma chi vuole può usufruire del passaggio in auto che le suore offrono ai loro ospiti pellegrini. Alle 19,30 arrivano gli altri 5 marchigiani che da domani faranno il cammino fino a Roma.



Giovedì 24 marzo

Mattinata soleggiata ma ancora fresca anche per la presenza di vento.

Raggiunta Sutri e fatto un giro in centro anche per la spesa pranzo verso le 8.45 ci ricongiungiamo agli ultimi 2 marchigiani arrivati in mattinata. Il gruppo al completo di 11 persone inizia dunque il cammino partendo dall’anfiteatro romano. Poco dopo la partenza c’è la possibilità di scegliere una via più breve (il tracciato odierno è di circa 27 km) ma che fiancheggia la Cassia. Ovviamente lo escludiamo preferendo qualche km in più ma per strade di campagna. Verso le 13 sostiamo in un prato per il pranzo. Ripartiamo presto in quanto lungo il cammino troveremo e sosteremo sulle Cascate del Montegelato nel Parco valle del Treja (video sulle cascate https://youtu.be/abGWHwXN6ss).

Ripartiamo dalle cascate verso le 16. Dopo qualche km su asfalto entriamo nel parco del Veio http://www.parcodiveio.it/; verso le 17,30, superata l’ultima ripida salita entriamo a Campagnano dove ci aspetta Renata, collaboratrice dell’associazione che cura l’Ostello di Campagnano http://www.ostellocampagnano.it/; l’ostello è molto piccolo: ha 4 posti letto ma l’associazione ha diversi appartamenti nei quali dislocare gruppi più numerosi; nel nostro caso, oltre all’ostello, ci vengono assegnati 2 mini appartamenti in centro. Nelle strutture ci sarebbe anche la possibilità di cucinare ma preferiamo andare in un ristorante convenzionato dove mangiamo bene a costi contenuti, anche se le attese sono piuttosto lunghe.



Venerdì 25 marzo

Partenza alle 8,30 con cielo soleggiato. Rimandiamo la spesa pranzo a Formello, che si trova lungo il cammino dopo circa 10 km. Il sentiero attraversa dei bei prati in fiore del Parco di Veio resi ancora più bello dal sole. Arrivati a Formello ansiamo a cercare il Sindaco Celestino Sergio nel palazzo del Municipio. Infatti con lui avevamo condiviso una cena a Ponte d’Arbia il 2 gennaio 2015; anche lui era in cammino lungo la Francigena; in quell’occasione, salutandoci, ci disse “Se passate da Formello passatemi a trovare”. Il Sindaco ci accoglie con grande cordialità; ci fa poi visitare l’Ostello di Formello (https://www.facebook.com/mariparaostello), orgoglio paesano fatto per la Francigena. Purtroppo si trova al centro della nostra tappa e ci conviene pernottare a La Storta. Ripartiamo da Formello dopo aver fatto spesa pranzo. Verso le 13.30 ci fermiamo lungo il cammino in un campo ombreggiato. Ripartiti, dopo poco tempo entriamo nel nuovo tracciato della Francigena che oltra ad abbreviare un poso la tappa evita il guado nel fiume, non sempre attraversabile.

Verso le 17 siamo a Isola Farnese. Breve visita alle vie del borgo e poi concludiamo la tappa a La Storta dove, dopo aver percorso inutilmente qualche km sulla trafficatissima Cassia, raggiungiamo il convento delle Suore del Sacro Cuore.



Sabato 26 marzo

E’ con il sole che iniziamo l’ultima tappa che ci porterà a Roma. I primo km del percorso sono molto brutti in quanto si cammina lungo la via Cassia, trafficata e rumorosa. Al numero civico 1081 si lascia la Cassia e si entra, poco dopo, si entra nel bel parco dell’Insugherata (http://www.insugherata.com/). Un bel tratto in questo parco per poi entrare, con una ripida salita, al quartiere Monte Mario. Fatta spesa pranzo in uno dei numerosi negozi che si incontrano ripartiamo seguendo il cammino che percorre tratti cittadini affollati e trafficati. Fortunatamente ad un certo punto il tracciato entra nel Parco di Monte Mario (http://romanatura.roma.it/i-parchi/r-n-monte-mario/). Superata una salita raggiungiamo una “piazzola” nel parco con panchine e una bellissima vista panoramica su Roma. Decidiamo di fare qui una sosta pranzo. Ripartiamo presto per percorrere gli ultimi 5 km che ci condurranno in Piazza San Pietro, punto d’arrivo della via Francigena. Purtroppo l’emozione dell’arrivo viene smorzata dal fatto che non è possibile entrare in Piazza San Pietro. Il colonnato del Bernini è stato attrezzato con una fitta rete di metal detector; ma l’accesso è vietato in quanto ci sono i preparativi per la cerimonia della sera del sabato santo. A questo punto entra in gioco Giuliana; giustamente non vuole rinunciare al ritiro dell’attestato che viene rilasciato ai pellegrini che hanno percorso almeno 100 km del cammino. Parlando in sequenza con un poliziotto, una guardia svizzera e la segreteria del Vaticano (quest’ultima telefonicamente) riesce ad ottenere il permesso di farci entrare nella sagrestia della Basilica di San Pietro – dopo aver ovviamente superato un metal detector – e qui ci verranno consegnate le pergamene. Complimenti Giuliana!

Preso un buon gelato ritorniamo alle auto: alcuni (destinazione La Storta e Vetralla) con il treno che ferma alla vicina stazione ferroviaria di San Pietro, altri con metro+pullman (destinazione Sutri).





Foto



Le foto sono (quasi tutte) della brava reporter Stefania C.